Dove Finisce e Come Viene Utiliazzato il Sangue Donato

DOVE FINISCE E COME VIENE UTIZZATO IL SANGUE DONATO?

Donare sangue volontariamente e con consapevolezza rappresenta un gesto importante: vuol dire infatti rendere concreta la propria disponibilità verso gli altri ed anche verso se stessi, poiché così facendo si alimenta un “patrimonio” collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno. Donare il proprio sangue significa poter salvare vite umane e mettere a disposizione della collettività un prezioso strumento di insostituibile solidarietà umana. Inoltre donare sangue è un atto volontario non retribuito, che fa appello al senso civico di aiuto verso chi ne ha bisogno. Il sangue umano è un “bene” che, fino a oggi, malgrado le notizie circolanti sullo stato delle ricerche, è “prodotto” esclusivamente dal nostro organismo, e molto spesso è l’unico elemento in grado di salvare la vita dei malati ed è importante e doveroso da parte nostra, come AVIS di San Michele al T., spiegare non solo ai donatori ma anche a chi pensa di diventarlo quale sia il percorso del sangue che con tanto impegno e generosità hanno donato. Come tutti i Donatori ben sanno presso il Centro Trasfusionale è possibile effettuare la donazione di sangue intero, di plasma e di piastrine (queste ultime tramite la metodica dell’aferesi). Ciò che si ottiene da queste procedure sono: il sangue intero, il plasma da aferesi e le piastrine da aferesi (foto che seguiranno poi strade diverse per utilizzi diversi.
IL SANGUE INTERO
L’unità di sangue intero prelevata viene trasferita nel settore frazionamento/produzione emocomponenti ed in breve tempo lavorata e scomposta negli emocomponenti definiti di primo livello. Praticamente tutto il Sangue Intero raccolto con le donazioni viene frazionato nei suoi emocomponenti nei Servizi Trasfusionali; buona parte del plasma viene poi avviata alla lavorazione industriale per ottenere prodotti emoderivati.
Il Servizio Trasfusionale utilizza per questa produzione metodiche di tipo “meccanico” dove le sacche di sangue vengono sottoposte a centrifugazione tramite grosse centrifughe Questo permette che i vari emocomponenti (emazie, plasma, piastrine e globuli bianchi) per gravità (legata al peso specifico di queste componenti) si sedimentino in tre strati sovrapposti all’interno della sacca di raccolta. A questo punto utilizzando delle macchine automatiche con sensori ottici si ottiene, mediante una azione meccanica di spremitura, il passaggio delle varie componenti del sangue dalla sacca di partenza alle sacche satelliti collegate. L’introduzione, ormai da molti anni, delle sacche in plastica ha reso possibile il frazionamento del sangue nei suoi singoli componenti che partendo da una unità singola consente l’effettuazione di una terapia più mirata nei confronti del malato e rispondendo con una sola donazione alle necessità trasfusionali di più pazienti. Da una donazione di sangue donato (450 ml +/- 10%) si possono ricavare: circa 180 ml di concentrato di globuli rossi (dette emazie deleucocitate), 20-40 ml di piastrine detto buffy-coat (contenente circa 60 miliardi di trombociti) e una sacca di plasma di circa 180-240 ml.
Le emazie concentrate deleucocitate (cioè i globuli rossi ottenuti dalla donazione e privati della gran parte dei globuli bianchi) vengono utilizzati nella terapia delle le gravi anemie di varia natura (nelle leucemie, nei tumori, dopo le emorragie, nella talassemia, ecc.) per poter aumentare il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti. Questo obiettivo si raggiunge con le sole emazie concentrate anziché con il sangue intero riducendo i rischi di sovraccarico circolatorio del paziente. Trasfondendo emazie concentrate posso somministrare al paziente tre unità di globuli rossi (ciascuna di 180 ml) caricando il suo cuore dello sforzo di far circolare il volume di una sola sacca (180 x 3 = 540). Se usassi sangue intero, per ottenere lo stesso effetto dovrei trasfondere 1350 ml (450 x 3 = 1350) di sangue intero. Le emazie hanno una durata di 42 giorni grazie alle soluzioni conservanti che sono presenti nella sacca satellite. La conservazione deve avvenire a 4 gradi in apposite frigoemoteche termocontrollate automaticamente.
Il plasma da scomposizione viene immediatamente immagazzinato in congelatori speciali che abbassano velocemente la temperatura consentendo il congelamento in tempi brevissimi. Il congelamento è indispensabile per mantenere efficaci i fattori della coagulazione presenti nel plasma. La durata di conservazione è teoricamente illimitata anche se viene considerata di un anno. L’indicazione alla trasfusione di plasma è quella di aumentare il livello dei fattori della coagulazione in pazienti con dimostrata carenza degli stessi.
Le unità di piastrine ottenute dalla sacca di sangue (dette buffy-coat) hanno necessità di una ulteriore lavorazione prima di essere utilizzati in quanto la quantità di piastrine raccolta in un unico buffy-coat (e quindi da un’unica donazione) non è sufficiente per avere un risultato terapeutico; occorre riunire almeno otto unità singole da buffy-coat per avere un preparato che abbia efficacia nella terapia. I buffy-coat singoli o già riuniti in un concentrato di piastrine (definito pool di piastrine) (foto 9) si conservano in una apposita apparecchiatura che mantiene gli emocomponenti a 22 gradi costanti ed in continua agitazione. La durata di questi emocomponenti è di soli 5 giorni. Si trasfondono piastrine per correggere o prevenire emorragie associate a carenza numerica o funzionale delle piastrine.
 

Le aferesi

Per aferesi si intende un procedimento mediante il quale si preleva dal circolo sanguigno del donatore il sangue che viene frazionato nei suoi componenti. Vengono così trattenuti e convogliati in una sacca di raccolta gli elementi di cui necessita mentre si reinfondono al donatore tutti gli altri.
Questa procedura avviene con l’ausilio di una macchina computerizzata detta separatore cellulare e mediante questa tecnica si possono prelevare separatamente:
·         Globuli rossi: “ertrocitoaferesi”
·         Globuli bianchi: “leucoaferesi”
·         Piastrine: “piastrinoaferesi”
·         Plasma: “plasmaferesi”
PERCHÉ L’AFERESI?
Come visto nella separazione del sangue potrebbe far pensare che con l’avvento delle sacche di plastica multiple e la conseguente possibilità di frazionare su vasta scala il sangue siano completamente soddisfatte le esigenze terapeutiche che richiedono emocomponenti ma in realtà le aferesi evidenziano alcuni vantaggi soprattutto per il ruolo che hanno piastrine, plasma e plasmaderivati.
Le piastrine infatti sono dei corpuscoli che intervengono nel processo di arresto delle emorragie e di riparazione delle lesioni dei vasi sanguigni ed il loro numero nel sangue e normalmente compreso fra 150.000 e 400.000 per mmc di sangue. Quando il numero di piastrine scende sotto 20.000 bisogna intervenire con la trasfusione e per avere un risultato soddisfacente è importante intervenire con una alta quantità di piastrine, perciò dovrei trasfondere un considerevole numero di concentrati piastrinico derivanti da singola sacca e questo fatto potrebbe determinare tre inconvenienti: il primo è che sono necessari molti donatori per ottenere un minimo risultato; il secondo è che il paziente entrando in contatto con gli antigeni di più donatori contemporaneamente ha maggiori possibilità di immunizzarsi e di diventare refrattario ad ulteriori trasfusioni; il terzo è che aumentando il numero di donatori aumenta il rischio di esposizione ad agenti infettivi. Bisogna ricordare infatti che la trasfusione ha le caratteristiche di un trapianto (di cellule) e quindi mette a contatto dell’organismo del paziente componenti che sono, per quanto testati e scelti, diversi dai propri
Un concentrato piastrinico da un singolo donatore mette a disposizione da 180 a 350 miliardi di piastrine a seconda della metodica usata (pari a circa 3 – 6 donazioni ordinarie).
Un’altra aferesi oramai molto diffusa la donazione di plasma, esso è liquido in cui sono sospese le cellule sanguigne ed è rappresentato da un insieme di proteine che vanno dall’albumina, ai fattori coagulazione, alle proteine che intervengo nello sviluppo dell’immunità, agli ormoni, alle vitamine, ai sali e così via. Il plasma una volta donato può essere usato in varie patologie ma anche qui, come nel sangue, vengono usate le singole frazioni: i plasmaderivati, utilizzando solo le frazioni di cui il paziente ha bisogno (es.1 se il paziente ha problemi di coagulazione non serve l’albumina ma i fattori della coagulazione; es.2 se al paziente manca l’albumina infonderò quest’ultima e non le gamma globulina).
Le principali frazioni del plasma usate in terapia sono:
·         L’ALBUMINA: proteina che da sola costituisce circa il 50% del totale delle proteine circolanti. Le principali funzioni sono il mantenimento della pressione oncotica, trasporto molecolare, riserva di aminoacidi, etc.;
·         LE GAMMAGLOBULINE: frazione delle proteine plasmatiche composte per la maggior parte da anticorpi;
·         LE GAMMAGLOBULINE SPECIFICHE: frazioni delle gammaglobuline ottenute da sieri iperimmuni da anticorpi diretti contro un particolare agente patologico (virus, batteri o tossine). Fra queste ricrdiamo l’anti tossina tetanica, l’anti pertosse, l’anti virus della rosolia, l’anti virus dell’epatite, etc.;
·         I FATTORI DELLA COAGULAZIONE: frazioni proteiche del plasma che intervengono nei processi di formazione e stabilizzazione del coagulo, rappresentate dalle globuline antiemofiliche cioè il fattore VIII, IX e l’antitrombina III.
Da ricordare che tutti gli emocomponenti vengono sottoposti a validazione con la quale s’intende la valutazione di tutti quei parametri necessari (anche per legge) per considerare una donazione trasfondibile. Si intende pertanto la normalità di alcuni parametri (esame emocromocitometrico e transaminasi) e la negatività per la presenza di virus trasmissibili con il sangue (HIV1/2, HCV, HBV ecc.). Nell’attesa di questi risultati tutte le unità preparate vengono immagazzinate secondo le caratteristiche prima descritte in apposite emoteche di quarantena. Solo successivamente alla validazione (ed eliminazione delle unità non risultate idonee) le unità vengono trasferite nelle emoteche di attesa (assegnazione) a disposizione delle necessità trasfusionali dei pazienti.
La procedura che di norma viene seguita in caso di necessità di un reparto è la seguente: il Reparto segnala una necessità trasfusionale per un paziente inviando al Centro Trasfusionale una richiesta cartacea con indicata la diagnosi e le condizioni dello stesso accompagnando a questa un campione di sangue per le prove di laboratorio necessarie. Il Medico del Centro Trasfusionale valuta l’appropriatezza della richiesta, si consulta se necessario con il Collega del Reparto, sceglie dalle emoteche l’emocomponente più idoneo per la necessità. In collaborazione con il Personale Tecnico del settore prove di compatibilità e/o assegnazione si eseguono le prove di laboratorio necessarie per valutare la compatibilità del sangue da trasfondere con il sangue del paziente ricevente e solo dopo il risultato favorevole di queste analisi procede all’evasione della richiesta inviando al Reparto ed al letto del malato l’emocomponente necessario alla terapia.
Per concludere non resta che ricordare quali siano alcune fra le maggiori necessità in termini quantitativi delle donazioni di sangue la quale va legata all’applicazione della legge sui trapianti. La nuova legge sulla donazione degli organi riconosce che, in mancanza di dichiarazione contraria, tutti i cittadini italiani sono potenziali donatori. Il numero degli organi donati e quindi i trapianti sull’intero territorio nazionale dovrebbe così incrementare, ma questa legge potrebbe non produrre i risultati sperati se in Italia non aumenteranno le donazioni di sangue e non sarà potenziata la rete trasfusionale pubblica. È gravissimo che la carenza di sangue minacci l’effettiva applicazione di questa legge. La disponibilità all’espianto tenderà a crescere in maniera progressiva, ma è prevedibile che troverà difficoltà scontrandosi con la mancanza di scorte necessarie a fronteggiare l’aumento degli interventi chirurgici di trapianto. La carenza di sangue nei mesi estivi è purtroppo un dato di fatto, per cui storicamente in Italia in questi mesi, si rilevano nelle regioni anche forti contrazioni nella raccolta a fronte di un fabbisogno stabile, poiché la partenza per le vacanze interrompe drasticamente i consueti flussi di raccolta. Le donazioni dei donatori abituali non sono sufficienti a scongiurare il pericolo della carenza, creando seri problemi per i malati. Per questa ragione l’AVIS da tempo ha avviato un’attività di sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica per garantire l’afflusso dei donatori a intervalli regolari presso le strutture trasfusionali e ridurre il ricorso alle donazioni occasionali che sono un fattore di rischio per la sicurezza delle trasfusioni, infatti nonostante se ne parli poco, per effettuare un trapianto servono delle notevoli quantità di sangue:
·         per in trapianto di rene in media 4 unità di globuli rossi
·         per in trapianto di cuore 10 unità di globuli rossi, piastrine e plasma con punte di 30-40 unità
·         per in trapianto di fegato nelle prime 24 ore: 12 unità di globuli rossi (16 nei primi 10 giorni); 27 unità di plasma fresco (35 nei primi 10 giorni); 2 unità di piastrine ( 5 nei primi 10 giorni). Si possono raggiungere punte di 160-170 unità di globuli rossi, 290-300 unità di plasma e 140 unità di piastrine per interventi particolarmente impegnativi;
·         per in trapianto di midollo osseo da 50 a 80 unità di globuli rossi, plasma ed immunoglobuline, con picchi di 300-400 unità per ogni terapia (durata 4-5mesi) prima del trapianto;
(dati medi forniti dalle Az, Ospedaliere di Verona e Padova).
Promotore della donazione di sangue nel comune l’AVIS “Italo Fantin” da 42 anni opera nel comune di San Michele al Tagliamento come Onlus inoltre per Statuto è apartitica, aconfessionale e non ammette alcun tipo di discriminazione.
L’AVIS di San Michele al Tagliamento nel ringraziare tutti i propri iscritti presenta con soddisfazione i suoi numeri che possono comunque considerarsi buoni, contando ad oggi 352 iscritti di cui 237 effettivi e 115 soci sostenitori che dopo un aumento di donazioni dell’8% nel 2005 e del 10% nel 2006 si congeda dal 2007 con un + 8% delle donazioni puntando a consolidare se non ad aumentare tale incremento anche nel 2008 continuando la sensibilizzazione al dono del sangue attraverso varie iniziative di promozione e di raccolta sangue durante tutto l’anno
Se vuoi donare il Tuo sangue e diventare anche Tu un socio effettivo dell’AVIS, presentati presso un qualsiasi Centro Trasfusionale manifestando il desiderio di diventare donatore di sangue con l’AVIS di San Michele al Tagliamento.
I Centri Trasfusionali più vicini sono:
·         Portogruaro: presso l’Ospedale nuovo in via Zappetti, 58 – 2° piano. Aperto dal lunedì al sabato ed ogni terza domenica del mese dalle 8.00 alle 10.30. E’ possibile donare sangue e, solo per appuntamento, plasma, tel.  0421/764501  o  0421/764683  – Fax 0421/764683.
·         Latisana: presso l’Ospedale in Via Sabbionera, 45 – a destra prima dell’entrata principale. Aperto dal lunedì al venerdì ed ogni primo sabato del mese dalle 8.00 alle 10.30. E’ possibile donare sangue e, solo per appuntamento, plasma e piastrine, tel.  0431/529111 – Fax 0431/520478.
Raccolte di sangue domenicali che l’AVIS di San Michele al Tagliamento organizza periodicamente sul territorio comunale con la collaborazione dell’ S.R.C. di Mestre:
·         San Michele al Tag.: l’ultima domenica di marzo o la prima domenica di aprile in occasione della “Festa del Donatore”, presso i locali della sede AVIS, dalle ore 7.30 alle 10.30,
·         San Giorgio al Tag.: la domenica in corrispondenza dei festeggiamenti di San Rocco, presso l’Oratorio Don Bosco, dalle ore 7.30 alle 10.30,
·         Cesarolo: la prima settimana di dicembre in corrispondenza dei festeggiamenti di San Nicolò, presso la Scuola Materna, dalle ore 7.30 alle 10.30,
Si ricorda inoltre che se vuoi metterti in contatto con l’AVIS di San Michele al T., è da tempo attivo un servizio di segreteria telefonica al 333-3283842, un e-mail[email protected] e ultimamente anche il sito internetwww.avissanmichele.org, ai quali far riferimento e rivolgersi per qualsiasi problema o informazione, così come rimane valido l’orario di apertura della sede tutti i sabati dalle ore 10.00 alle 12.00 in Piazza Galasso vicino al Distretto Sanitario.
Daniele Aggio